Pochi tavoli con vista sull’immenso profondo blu del Lago di Garda per godere di una serata rilassante all’insegna dell’alta cucina. Nella struttura perfettamente inserita nel territorio circostante del resort a 5 stelle lusso Eala, il ristorante SENSO by Alfio Ghezzi è una meta consigliata per tutti i gourmand che viaggiano verso questa riva del lago alla volta di Limone sul Garda, paesino curato e ricco di antiche limonaie che sfiora il Trentino.
Alla guida delle cucine c’è il braccio destro storico di Ghezzi, il bravo Akio Fujita, a lungo sous chef al bistellato Locanda Margon. Da sempre cultori della natura e dei suoi tesori, i due chef si divertono a interpretare il lago, ma spaziando verso terra e malghe locali.
La sala del ristorante SENSO by Alfio Ghezzi all’interno del resort 5 stelle lusso Eala sul Lago di Garda. Foto: Annalisa Cavaleri
Le parole d’ordine di Senso sono materia prima locale scelta con cura, rispetto in fase di cottura, sapori originari e una presentazione semplice ma “di precisione”. Una proposta minimal e, al tempo stesso soddisfacente, per rimarcare che togliere l’inutile eccesso è la via per la felicità. Lo si capisce negli arredi e nel design di tutto il resort, dove i dettagli sono la chiave dell’eleganza (come le piume del cigno leggendario Eala intarsiate ovunque), lo si capisce nel piatto, dove c’è solo quel che serve.
Lo chef Alfio Ghezzi. Foto: Carlo Baroni
Il menu cambia ogni mese e mezzo con la possibilità di scegliere 2 percorsi: 7 portate per l’Esperienza Senso – dove l’ospite ha possibilità di scegliere il primo e il secondo tra 3 proposte) e un ridotto da 4 portate.
La cena inizia con varie coccole, come il Panino di grano saraceno con verdure stagione, la Focaccina con crema di uova di trota, la Sarda di lago con uvetta e il Pomodorino con lampone e limone salato candito, la Cialda di semi di lino ripiena di crema al rafano.
Lo chef Akio Fujita – Foto: Vat
Tra i primi, ottimo il Riso cacio pepe balsamico e fave, un’eleganza incredibile col balsamico che resta sul fondo piatto a impreziosire ogni cucchiaiata, cottura perfetta e il divertimento delle fave fresche in superficie che regalano la masticabilità e la parte erbacea finale.
La struttura dell’Eala, non impatta sul territorio naturale circostanza, ma, anzi, lo accompagnam riprendendo alcuni dettagli delle antiche limonaie – Foto: PhotograficaMangili
Must have e signature dish lo Spaghetto mantecato con Chardonnay e Trentingrana, impreziosito dalla polvere di alloro, giocato con perfezione millimetrica sulle acidità che rifrescano la bocca, col finale aromatico dell’alloro.
Spaghetti chardonnay e alloro – Foto: Annalisa Cavaleri
L’equilibrio è il punto focale di ogni proposta, come dimostra anche il Carpione in carpione, pesce endemico locale accompagnato – in un gioco di parole e richiami – con ravanelli carpionati, cioè marinati con aceto bianco, e salsa al sedano bianco per un finale morbido. La sensazione grassa del pesce di lago viene alleggerita dall’acidità del ravanello a bilanciare.
Carpione, ravanelli in carpione e salsa al sedano rapa – Foto: Annalisa Cavaleri
Il lago si trova anche nel Plin chiuso a mano con farcia di anguilla, laccato al miele, erbe e sisam, tipica marinatura usata dai pescatori come modalità di conservazione.
Chi ama la carne non resterà deluso con proposte come il Carrè Agnello con ragù di maiale e camomilla e la Faraona in tre consistenze, petto arrosto con asparagi e morchelle, controfiletto bollito nel suo stesso fondo, chips dalla pelle con sentori di agrumi e senape.
Benessere, relax e sguardo che spazia sul Lago di Garda
La morbidezza la fa da padrona nella Fracosta di manzo trentino fatta maturare in grotte di sale, affiancata dalla sua tartare in focaccia croccante. Qui il tocco fresco è dato dal limone salato gelée. Si finisce con un brodo aromatizzato alle spezie per valorizzare anche le parti meno nobili, in chiave antispreco.
E il vegetale dov’è? C’è, anche se la speranza è che diventi ancora più protagonista. Da provare la Lattuga scottata con pancetta croccante, germogli di piselli, brodo cavedano e base di liquirizia, crema di pisello e scalogno. Croccantezza e dolcezza che si uniscono nell’esplosione di liquirizia.
Lattuga, piselli e brodo di cavedano alla liquirizia
Il pane è una portata a sé, 20 ore di lievitazione e farine integrali, con burro di malga Tombea (in Val Vestino) e olio extravergine del frantoio di Riva monorigine Casaliva, piccante con sentori di carciofo e pomodoro.
I dolci sono affidati alle mani sapienti di Giacomo Pascotto che sa preparare una Millefoglie, come poche ne assaggerete, con crema chantilly, brunoise, coulis e gelato di fragole.
La cantina con oltre 650 etichette – Foto: Annalisa Cavaleri
Cantina curata con oltre 650 etichette curate da Manuele Menghini, 5 anni di esperienza al Lido 84. Due i percorsi di degustazione: Remus, dal celtico “primitivo” per andare alla riscoperta delle origini e Ambios, che significa viaggio, per un tour fra i grandi terroir (soprattutto Italia e Francia).
Millefoglie crema chantilly e fragole Foto: Annalisa Cavaleri
Per l’aperitivo o il cocktail di chiusura dirigetevi con sicurezza verso la Terrazza panoramica che vi riporterà ad una dimensione di contatto con la natura.